Danza e Fisica... sta diventando un'abitudine!
Nel contesto di Workspace Ricerca X, presso la Lavanderia a Vapore a Torino, ho avuto modo di proseguire le mie ricerche sulle percezioni.
Durante la settimana ho svolto un laboratorio pomeridiano che mi ha permesso di testare nuovi elementi del training "The World behind Us" e di osservare come professionisti e amatori della danza rispondono a tali stimoli. E' stato emozionante osservare come i corpi cambiano, c'è sempre un momento di entusiasmo quando, chi prova il training, inizia a sentirne gli effetti, e per me quello è la più grande ricompensa che possa immaginare per i miei sforzi e e per tutto il lavoro svolto in questi anni.
Una sera mi è stato chiesto di interagire in un incontro pubblico con il fisico Mario Benassai. Ovviamente ero abbastanza timorosa all'idea, nonostante che il mio progetto tocchi la sincronicità e qualche nozione di fisica avevo paura poi di non trovare altri punti di contatto.
Invece Mario Benassai, per gli amici Ben, è stato una vera rivelazione. Oltre ad avere una sorprendente preparazione in danza contemporanea, butoh, contact improvisation e tango, molti dei suoi esperimenti e racconti mi hanno dato spunti e riflessioni davvero interessanti.
Ben elabora gli esperimenti che verranno poi messi in pratica sulla stazione spaziale internazionale, per approfondire gli effetti dell'assenza di gravità sul corpo umano. Ha spiegato gli effetti della gravità sul corpo e come l'evoluzione umana sia profondamente legata a questa forza, senza la quale il corpo invecchia precocemente e si atrofizza.
Per contro la danza è una pratica che sviluppa un allenamento costante alla gravità, dunque dovrebbe ritardare l'invecchiamento, secondo Ben infatti l'assenza di gravità può dare degli effetti sull'aspetto cognitivo del nostro cervello. Più che atrofizzare il corpo, effetto evidente ma meno grave dell'assenza di gravità, le connessioni tra diverse aree del cervello si vanno a rovinare, effetto che si produce alla lunga anche nell'invecchiamento. La danza mantiene in allenamento tali sistemi. Effettivamente i danzatori sembrano tendenzialmente più giovani della loro età.
Una delle riflessioni che mi hanno colpito è legata allo sguardo, Ben mi faceva notare che il mondo che vediamo è solo un'orizzonte. La nostra visione orizzontale si scontra con la rotondità della terra o con ostacoli fisici, il vero modo di vedere il mondo è invece sdraiarsi e osservare le stelle. Considerando che parte del mio training per "The World Behind us" si basa sul gattonare guardando per terra e alzare poi lo sguardo esercitando visione periferica e focalizzazione, questo dettaglio del proseguire guardando in alto mi ha davvero ispirata.
Altra riflessione che mi ha illuminata è stata proposta sull'evoluzione del cervello in relazione alla mano, a quanto mi diceva Ben la parte del cervello attribuita al pensiero logico pare che si sia sviluppata per poter articolare le mani. Il giorno dopo ho testato nel mio laboratorio se usando le mani era possibile attivare il pensiero di tipo razionale, senza che esso necessariamente facesse perdere il processo legato alle sensazioni fisiche che stavo sviluppando. Effettivamente si è rivelata un'indicazione interessante per i danzatori che erano al mio workshop che stavo facendo lavorare su "sensing, thinking, feeling e intuition" e su come sfruttare tali accessi all'improvvisazione.
Ci sono state molte altre perle durante la serata, finita la quale abbiamo proseguito a cena con sua moglie, perché due persone così quando si ha l'occasione di conoscerle le vorremo letteralmente "spremere" e farci dire tutto quello che sanno.
In conclusione questa settimana torinese è stata una continua ispirazione, dai progetti dei coreografi di Ricerca X, alle preziose indicazioni di Erika e Carlotta, le due ideatrici del progetto Ricerca X, all'incontro con Ben, e le preziose visioni e feedback che ho ricevuto sul mio progetto.
Che dire? Non vedo l'ora di tornare!
Intanto avrò del tempo per elaborare i dati raccolti in quest'ultima settimana.